I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), meglio conosciuti come dislessia, disortografia, discalculia, ecc., sono disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà nell’acquisizione della scrittura, della lettura e del calcolo.
La ricerca scientifica ha appurato che la peculiare struttura neuropsicologica impedisce al bambino di riconoscere, identificare e stabilizzare nella mente le parole e i numeri come tali. Questi disturbi sono quasi sempre di natura congenita ma non sono facilmente prevedibili prima dell’età scolare. Pertanto chi lavora con un bambino dislessico deve aspettarsi progressi lenti e porsi obiettivi didattici o educativi di lungo termine, poiché i bambini con DSA non dispongono delle risorse per adattarsi al metodo didattico standard, valido per la maggior parte dei bambini.
Importante è anche l’aspetto psicologico, perché la comparsa di una difficoltà inaspettata genera sconcerto negli adulti e frustrazione nel bambino: ansia da prestazione, rifiuto delle attività e della scuola, perdita di autostima. Elementi, questi, che ogni operatore dei DSA (neuropsichiatra infantile, pediatra, insegnante, psicologo, logopedista) deve conoscere e tenere in considerazione nella proposta di un lavoro a più livelli: scolastico, familiare e relazionale.
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- Dottoressa Caterina Taccone