A
Addiction :Per dipendenza si intende una alterazione del comportamento che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. L’individuo dipendente tende a perdere la capacità di un controllo sull’ abitudine (Wikipedia). Oltre alle dipendenze ben note da sostanze psicotrope (stupefacenti), alcool, sesso e cibo, di recente si sono individuate le cosiddette “new addiction” che riguardano la dipendenza dal gioco d’azzardo, dall’acquisto compulsivo, dall’uso di videogiochi ed internet…
Analisi Transazionale: L’AT è una teoria della personalità ed è anche una teoria della comunicazione, poiché si occupa delle dinamiche o transazioni tra le persone; la base epistemologica di questa teoria è appunto la relazione esistente tra intrapsichico e relazionale. La teoria della personalità dell’AT si basa sul modello degli stati dell’Io. Eric Berne, il fondatore, descrive la personalità come un sistema organizzato in strutture che corrispondono a diversi piani evolutivi dell’esperienza. La collaborazione o la conflittualità tra tali strutture determina la sanità o la patologia. Lo sviluppo della personalità si basa su schemi di vita elaborati nell’infanzia (copioni) in risposta all’interpretazione del bambino circa le risposte genitoriali ai suoi bisogni e alle pressioni ambientali. Il copione si mantiene nel corso della vita a livello inconscio, viene riproposto nelle transazioni con gli altri e può limitare le capacità relazionali degli individui. Anche se ci sono copioni vincenti, di fatto il copione presuppone la mancanza di una scelta autonoma e responsabile nel prendersi cura di sé e decidere cosa è meglio per sé stessi. Il copione confina la persona a riproporre continuamente modelli e strategie di comportamento che gli garantiscono di ottenere la soddisfazione dei propri bisogni. Le esperienze, negative e positive, che il bambino fa lo informano sul valore di se stesso e degli altri, di conseguenza egli prende delle posizioni esistenziali riguardo a se stesso e agli altri che cristallizzano e rinforzano le scelte (modello decisionale) atte a mantenere il proprio copione. Nonostante la negatività di alcune convinzioni, che possono anche sfociare nella patologia, la persona continuerà a essere nel mondo, e lo farà prendendo delle decisioni operative che medieranno tra questa negatività e il progetto positivo di vita, che è la spinta naturale dell’uomo verso l’autorealizzazione. L’AT accompagna la persona nel cammino verso l’autonomia, che riguarda sia la consapevolezza delle decisioni relative alle posizioni prese durante l’infanzia, dei modi in cui la persona si relaziona a se stesso e agli altri e dei giochi che utilizza, ma soprattutto è orientata al cambiamento di queste antiche decisioni. La terapia di gruppo è la forma classica di terapia dell’AT; proprio nell’ambito relazionale e attraverso l’interazione che il paziente stabilisce con il terapeuta e con gli altri membri del gruppo, si ha la possibilità di ripercorrere le tappe evolutive, di individuare i propri problemi, gli eventi traumatici e di trovare possibili soluzioni di cambiamento.
Ansia da prestazione: indica uno stato ansioso che si manifesta nel momento in cui una persona si trova a dover affrontare una particolare situazione, una prova o un compito ma con vissuti emotivi e preoccupazioni obiettivamente eccessivi.L’ansia da prestazione può riguardare gli esami scolastici e/o universitari, un colloquio di lavoro, la sfera sessuale.Spesso l’origine è da attribuire al bisogno di confermare aspettative personali o sociali di perfezione, di vittoria, di sicurezza, di forza ad ogni costo.
Assertività: Competenza o capacità di affermare i propri punti di vista, sentimenti, pensieri, senza prevaricare gli altri e senza esserne prevaricati.
Autostima: Processo soggettivo e continuativo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. il termine auto-stima deriva appunto da stima-considerazione, cioè la valutazione e l’apprezzamento di se stessi o degli altri : nei processi di stabilizzazione dell’autostima sono di grande rilievo le informazioni che riceviamo nei primi anni di vita dalle figure di riferimento che ci rimandano una immagine positiva (o meno) di noi stessi.
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B
Benessere psicologico: Secondo la definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), il benessere psicologico è quello stato nel quale l’individuo è in grado di esprimere liberamente le sue capacità cognitive o emozionali per rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, adattandosi costruttivamente alle condizioni esterne e ai conflitti interni. Insieme al benessere fisiologico ed a quello sociale, rappresenta la condizione auspicabile per raggiungere lo stato di Salute.
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C
Competenza emotiva: La competenza emotiva è un’insieme di abilità utili, se non necessarie, per essere efficaci nelle transazioni sociali, per gestire al meglio i rapporti con gli altri. “Capacità di un individuo di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, di saperle comunicare attraverso le espressioni e il linguaggio della propria cultura e di regolarle in modo adeguato al contesto, così da ricavare un senso di efficacia dagli scambi interattivi” (Saarni, C., The Development of Emotional Competence, New York:Guilford Press, 1999). L’insieme di queste capacità riguardano l’espressione, la comprensione e la regolazione delle proprie emozioni e di quelle degli altri; alcune sono: esprimere in modo adeguato le proprie emozioni in relazione alle circostanze, riconoscerle negli altri, essere consapevoli di quello che si prova, saper dare un nome all’emozione provata, entrare in empatia con le emozioni altrui, utilizzare strategie di regolazione per modulare sia la propria esperienza sia la propria espressione emotiva.
Comunicazione assertiva: Comunicazione adeguata ad esprimere con uno stile assertivo (né passivo nè aggressivo) le proprie emozioni e vissuti, i propri pensieri-opinioni, i comportamenti-azioni.
Conflitto: Il termine conflitto in psicologia rimanda alla presenza di due o più forze (bisogni, aspettative, desideri ecc.) contrapposte, che richiedono di essere soddisfatte. La risoluzione di un conflitto comporta un cambiamento e una crescita personale. Un conflitto non risolto può invece generare i quadri clinici che rientrano nell’ambito dei disturbi d’ansia. Il conflitto nella relazione umana coinvolge gli individui in interazione fra loro. Il conflitto si definisce Ostruttivo, quando i membri della relazione assumono in modo rigido posizioni di dominanza reciproca (Posizioni Up), Non riesceno a trovare un punto di incontro e si assiste all’escalation simmetrica. Tale conflitto non produce un arricchimento e/o un cambiamento nella relazione.