D
Difesa
Operazione per la quale un soggetto di fronte ad una rappresentazione insopportabile la rimuove non avendo mezzi per congiungerla a un pensiero o a una catena di pensieri.
Disfunzionale
Modalità non adatta a rispondere agli specifici bisogni degli individui in base alla loro fase di crescita
Dislessia, disortografia, discalculia
Disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà nell’acquisizione della scrittura, della lettura e del calcolo. Sono imputabili alla peculiare struttura neurologica del bambino e quindi quasi sempre di natura congenita, difficili da diagnosticare prima dell’età scolare.
Disturbo post traumatico da stress (PTSD)
Il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è una condizione di disagio psicologico purtroppo oggi molto che consiste nelle forti sofferenze psicologiche che conseguono a un evento traumatico, catastrofico o violento e tale da causare un disagio clinicamente significativo o una compromissione delle interazioni sociali, della capacità di lavorare o altre importanti aree di funzionamento di un individuo (definizione dell’Istituto A.T. Beck). Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5) per diagnosticare un PTSD è necessario avere :SINTOMI INTRUSIVI CORRELATI ALL’EVENTO TRAUMATICO, EVITAMENTO PERSISTENTE DI STIMOLI ASSOCIATI ALL’EVENTO TRAUMATICO, ALTERAZIONI NEGATIVE DI PENSIERI ED EMOZIONI ASSOCIATE ALL’EVENTO TRAUMATICO, MARCATE ALTERAZIONI DELL’AROUSAL E DELLA REATTIVITÀ ASSOCIATI ALL’EVENTO TRAUMATICO. La durata delle alterazioni descritte è superiore ad 1 mese. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti
E
Elaborazione del lutto
Questo termine indica un processo caratterizzato dai vissuti emotivi e dai comportamenti che si osservano in seguito alla perdita di una persona significativa. Il processo di elaborazione del lutto si snoda in 4 fasi: disperazione, ricerca della persona amata e perduta, confusione, riorganizzazione. Tale processo, per dirsi concluso, richiede la successione di tutte le fasi, e dura in genere in sei mesi. Si parla di lutto patologico nei casi in cui tale processo o non è iniziato o è stato bloccato e la persona non riesce ad elaborare l’esperienza della perdita con conseguenti disagi nella sfera emotiva e psichica. E’ stato studiato da John Bowlby, il teorico dell’attaccamento, e si verifica anche nelle situazioni di fine di una relazione affettiva.
Empatia
L’empatia è la capacità di immedesimarsi in un’altra persona, di calarsi nei suoi panni fino a coglierne i pensieri e gli stati d’animo. E’ la capacità di “sentire” ciò che “sente” l’altro, pur conservando la coscienza della propria identità come identità separata dall’altro (U. Galimberti, Psicologia. Torino: Garzanti, 1999, pp. 363-364). “Quando la la situazione altrui viene vividamente ricreata, oppure quando la distanza tra noi e le altre persone è ridotta, sulla base della storia personale o di una strategia deliberata, non ci limitiamo a immaginare la situazione affrontata dalle altre persone. Al contrario, iniziamo a viverla come una situazione vera. La nostra emozione corrisponderà alla loro e potrà avere gli effetti fisiologici di un’emozione genuina, come le lacrime o il cuore palpitante.” (P. Harris, Il bambino e le emozioni. Tr. it., Milano: RaffaelloCortina, 1991, p. 85)
Enpowerment
L’empowerment è un processo dell’azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la qualità di vita” (Wallerstein- 2006). È l’ampliamento delle possibilità di padronanza e controllo nel proprio agire nel contesto personale e/o professionale e di operare delle scelte capaci di essere efficaci. L’empowerment costituisce uno strumento e al tempo stesso un fine della promozione della salute (OMS).
F
Feedback
Nel linguaggio tecnico e scientifico, il termine significa retroazione e designa il processo per cui l’effetto risultante dall’azione di un sistema (meccanismo, circuito, organismo, ecc.) si riflette sul sistema stesso per variarne o correggerne opportunamente il funzionamento: f. positivo o negativo, secondo che si abbia, come risultato finale, l’intensificazione oppure l’attenuazione dell’effetto. Il termine si è diffuso anche in altre discipline (neurologia, linguistica, psicologia, ecc.) per designare fenomeni di retroazione. In psicologia si usa per individuare il fenomeno di ritorno causato da una determinata azione o comunicazione di un soggetto o gruppo.
Fobie
Le fobie sono manifestazioni ansiose gravi che si manifestano con sentimenti di paura spesso immotivata ed inspiegabile verso determinati oggetti o situazioni che non hanno un carattere obiettivamente pericoloso. Vi sono diverse forme di fobie come l’agorafobia (paura dei luoghi pubblici, specie degli spazi aperti), claustrofobia (paura dei luoghi chiusi), acrofobia (paura dell’altezza), eritrofobia (paura di arrossire davanti agli altri), fobie limitate a mezzi di trasporto (aereo, treno), fobie di animali (cani, ragni ecc.), fobie arcaiche (tuono, buio).
Formazione di compromesso
Modo che impiega il rimosso per essere ammesso nella coscienza facendo ritorno attraverso il sintomo e i sogni.