18 passi nella lotta all’obesità: la risposta di un approccio multidisciplinare

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obesity

 

L’allarme  Obesità  aumenta:  secondo i dati del  McKinsey Global  Insititute  (MGI)* attualmente il 30% della popolazione mondiale soffre di obesità e si stima che nel 2030 il dato aumenterà al 41%! L’incidenza di morte correlata con tale patologia e con le sue complicanze è ad oggi il 5% dei casi e l’impatto dei costi sociali connessi con questo problema è paragonabile soltanto all’incidenza del fumo e del traffico d’armi. Tra i soggetti più esposti ci sono i bambini ed i ragazzi che pagano il prezzo della difficoltà economica familiare e/o del basso livello culturale del gruppo di appartenenza: la ricerca della MGI , pubblicata di recente, descrive per il Regno Unito,  una incidenza dell’obesità dei ragazzi sotto gli 11 anni, provenienti da classi sociali svantaggiate, doppia, rispetto a quelli di classi più agiate. I ricercatori della McKinsey Global  Insititute hanno individuato 18 passi che possono incidere sull’inversione di questa preoccupante tendenza.

Come è ben noto, il problema dell’obesità è una tipica combinazione multi fattoriale, dove le abitudini di vita si combinano ai fattori biologici, psicologici, socioeconomici. La maggiore disponibilità di cibo pronto e di buona qualità, la vita sedentaria, la stimolazione mediatica, l’aumento di stressors  quotidiani, tali da produrre comportamenti di ricerca di cibo compensatorio e appagante, la variazione di alcune caratteristiche microbiologiche dei nutrienti, elaborati e modificati per essere resi più gustosi e durevoli: tutto questo ha prodotto un profondo cambiamento del nostro modo di alimentarci.

Per questa ragione qualsiasi approccio voglia considerarsi efficace nella riduzione dell’impatto sociale dell’obesità, dovrà certamente tenere conto dei gradi di complessità del problema e per questo, superare i limiti della singola disciplina di studio (medica, psicologica, sociologica che sia…), per passare ad un approccio di intervento globale:  a partire da interventi di politica locali ed centrali, da programmi nelle scuole e formazione alle famiglie, passando per il sistema di regolazione della produzione e distribuzione, modificando le regole organizzative degli uffici e dei  luoghi di lavoro (presenza di mense, sale pranzo, palestre aziendali) e dei luoghi di aggregazione (locali pubblici, centri commerciali, aree verdi), coinvolgendo le logiche costruttive ed architettoniche degli spazi, pubblici e privati (incentivanti il movimento e l’attività fisica a scapito dei mezzi di locomozione privati), per  finire all’allestimento di un approccio medico sanitario sensibile e competente nelle molteplici cause intervenienti.

L’interessante ricerca del MGI ha individuato 74 tipi di intervento possibili nei vari campi multidisciplinari e ne ha cominciato a studiare l’impatto in termini di costi-benefici a livello nazionale nel Regno Unito. Gli interventi si organizzano in 18 aree:

1-      Incentivazione dei mezzi di trasporto attivi

2-      Politiche di salute fisica

3-      Politiche di controllo sulla sanità dei cibi

4-      Aumento della reperibilità di cibi e bevande a basso impatto calorico

5-      Corretto etichettamento e facile leggibilità delle indicazioni alimentari

6-      Regolamentazione delle pubblicità dei cibi ad alto impatto calorico

7-      Educazione e sensibilizzazione dei genitori e delle famiglie

8-      Interventi rapidi ed immediati di tipo sanitario e psicologico fin dalle prime insorgenze del problema di sovrappeso

9-      Porzionatura ridotta dei cibi ad alto impatto calorico in commercio

10-   Regolamentazione dei prezzi sui cibi più calorici

11-   Attivazione di campagne di promozione della salute pubblica

12-   Riduzione della produzione di alimenti ad alto impatto calorico, incentivi alla produzione di prodotti alimentari a basso impatto

13-   Educazione alimentare a scuola con inserimento della materia negli insegnamenti curriculari

14-   Modifica delle politiche di incentivo all’agricoltura ed alla valorizzazione della produzione di cibi naturali

15-   Diffusione dei protocolli medico-chirurgici  di chirurgia bariatrica e educazione comportamentale

16-   Miglioramento delle architetture urbane per favorire la viabilità pedonale, la ciclabilità, sviluppare aree verdi e sportive

17-   Facilitare la reperibilità di programmi sanitari e sociali di prevenzione e cura dei problemi di peso

18-   Incentivare manifestazioni sportive, promuovere gare e competizioni che coinvolgano il benessere psicofisico sui luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle città.

 

Da questo schema propositivo sembra ovvio che il singolo individuo e la sua personale motivazione, può solo in parte fronteggiare i molteplici stimoli ed ostacoli che il sistema intorno a lui gli oppone.

La ricerca suggerisce che le abitudini ed il cambiamento di esse, può avvenire solo se si tiene presente cosa agisce a livello cosciente e cosa ad un livello più inconsapevole:  le informazioni  nutrizionali e le nozioni di educazione alimentare, le mete e gli intenti personali, gli incentivi materiali ed i riscontri sociali, sono variabili di cui il soggetto è cosciente e che può utilizzare e gestire nel regolare il proprio peso.  Diversamente la disponibilità del cibo, la tipologia dell’architettura della propria città o del proprio luogo di lavoro, le sollecitazioni mediatiche e sociali, le pressioni e gli stressors  a cui è sottoposto, sono variabili delle quali non può direttamente controllare l’impatto sulla propria qualità di vita. E’ per questo che per affrontare e contenere, un problema così dilagante, come l’obesità dimostra essere, su cui la ricerca mondiale investe già più di 4 milardi di dollari ogni anno, è necessario l’intervento dei governi centrali e nazionali. Un intervento che abbia successo necessita del coinvolgimento del maggior numero di agenti possibili, nei settori pubblici e privati della società, in grado di promuovere un cambiamento verso la Salute in senso lato.

* Overcoming obesity: an initial economic analysis, McKinsey Global  Insititute Research- nov 2014. www.mckinsey.com/mgi


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