Buon Compleanno Europa!

Adolescenti migranti: verso un counseling psicologico culturalmente sensibile
10 Novembre 2017
IL VOTO COME INDICATORE DI BENESSERE PSICOSOCIALE
1 Febbraio 2019

Il 9 maggio l’Europa compie gli anni: è la data in cui, nel 1950, fu fondata una nuova unione franco-tedesca sulla base di accordi commerciali per non competere più nella produzione del carbone e acciaio, ma per collaborare, insieme con i Paese che a questo accordo volessero aderire.

Da allora molta strada è stata fatta, ma ancora l’Europa risente del legame prevalentemente economico e commerciale per cui è stata pensata quasi 70 anni fa. Eppure, grazie agli accordi di Shengen, oggi oltre alle merci, si spostano e viaggiano liberamente, milioni di persone e, con esse, le loro idee e le loro culture.

Quelle che non viaggiano e che rimangono radicate sono invece le paure e le riluttanze a “incontrare l’altro” per ciò che di nuovo e positivo può aggiungere e condividere con noi: spesso è proprio chi resta ancorato al proprio piccolo mondo che tende a difendere di più i confini del recinto di casa, in una operazione che noi psicologi definiremmo “difensiva” ma che sappiamo essere il prodotto di fragilità percepita più che di forza manifesta.
Come psicologi, credo dovremmo poter lavorare su queste difese, svelando agli individui che spesso si ha paura finché non ci si avvicina per guardare da vicino come è fatto l’altro. Non dovendo per forza temere di diventare come lui e “confondersi”, perdendo pezzi di sé.

Ed ancora, non vagheggiando un passato melanconico di “Europa felix”, né entrando in ansia abbandonica per la perdita dei cugini inglesi in fuga per la “Brexit”, ma imparando a guardare l’altro e decidere di scambiare esperienze, competenze, culture con i gesti curiosi di un metaforico baratto, con il quale ci si arricchisce da entrambe le parti.

…Certo è una provocazione, ma perché non pensare un “Erasmus” per chi amministra la cosa pubblica? Perché non scambiare competenze tecniche, fiore all’occhiello di alcuni Paesi, con inventiva e creatività, doti specifiche di altri? La mobilità lavorativa potrebbe coinvolgere anche la dirigenza delle nazioni e chi amministra progetti ed ha poteri decisionali.
Uscire dalla “zona di confort” per vedere le cose da altri punti di vista spesso fornisce lo spunto per trovare nuove strade e soluzioni ai problemi…

Il motto di Psicoworking è quello di scambiarsi le idee, per averne più di prima e diventare più ricchi, competenti e saggi …e felici.

Questo è ciò che auguro all’Europa e agli europei, in questo 67 compleanno!


Comments are closed.