L’Europa possibile.

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“È perfettamente esatto, e confermato da tutta l`esperienza storica, che il possibile non sarebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l`impossibile”.

A queste parole di Max Weber si ispirò il pensiero e l`opera di Altiero Spinelli (Roma, 1907-1986), che fece di tutta la sua vita una battaglia in favore della costruzione di una Europa politica a modello federale.

In occasione delle Elezioni per il Parlamento Europeo che in queste ore si tengono in tutti i 28 Paesi facenti parte della attuale Unione Europea, Psicoworking vuole celebrare il cosiddetto manifesto di Ventotene che nel 1941 gettò le basi del “pensiero europeista”.

Altiero Spinelli fu l’ispiratore del manifesto e dell’idea rivoluzionaria dell’Unità dell’Europa.

Nel 1943 Altiero Spinelli fu rilasciato dopo sedici anni trascorsi nelle prigioni fasciste ed in confino, fondò il Movimento Federalista Europeo a Milano. Da allora fu un coerente e determinato propugnatore della causa dell’Europa unita come unica strategia in grado di opporsi a quella “contraddizione essenziale”, causa di crisi e di guerre (come quella che in quegli anni stava falcidiando mezza Europa), che si basa sulla “esistenza di sovranità di stati, geograficamente, economicamente e militarmente individuati come concorrenti e potenziali nemici, che vivono uno rispetto all’altro in una situazione di perpetuo bellum omnium contra omnes. Così introdusse l’idea dell’internazionalismo, della abolizione delle frontiere economiche e politiche tra stato e stato, del federalismo. Nel documento di Ventotente, che nel corso degli anni ha subito qualche riedizione che però non modifica lo spirito fondante della prima stesura, Spinelli precisa che “non si tratta del manifesto di un movimento che già esistesse nel momento in cui venne redatto, ma di un appello di un lavoro che è andato successivamente sempre meglio precisandosi e sempre meglio si preciserà a mano a mano che proseguiremo verso il grande obiettivo dell’Italia libera nell’Europa libera e unita”.
Nel 1966 fondò l’Istituto Affari Internazionali a Roma e nel 1970 entrò a far parte della Commissione europea.
Nel 1976 Spinelli fu eletto alla Camera dei deputati italiana e successivamente nella delegazione italiana al Parlamento europeo.

Grazie ad uomini come Spinelli e Ernesto Rossi, cofirmatario del primo manifesto, oggi noi con la matita e non col fucile, possiamo scrivere la storia dell’Europa.

E’ un appello al voto ma anche alla partecipazione a costruire la società in cui viviamo come uomini e donne liberi.

 

 

 


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